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3 Aprile 2024

De Gasperi, politico cristiano

Il convegno della Fondazione De Gasperi, con Zuppi, Alfano e Casini, apre le celebrazioni dell'anno degasperiano

Convegno "De Gasperi, politico cristiano" - Roma, 3 aprile 2024

Roma, 3 aprile 2024 “Nemico della demagogia e del populismo”, Alcide De Gasperi ha avviato e intrapreso “un cammino che deve ispirare tutti, in particolare chi fa politica”. Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi in apertura del convegno “De Gasperi, politico cristiano” organizzato dalla Fondazione De Gasperi in occasione dell’anniversario della nascita dello statista democristiano avvenuta il 3 aprile 1881

“La fraternità evangelica per De Gasperi è il contrario di ogni orrore visto durante i totalitarismi e la guerra. Non ci sono mezze misure: senza fraternità c’è divisione – ha sottolineato Zuppi, aggiungendo che il fondatore della Dc “ha lasciato molti progetti incompiuti che tocca a noi concludere, perché più di noi sapeva vedere lontano”.

Il convegno della Fondazione De Gasperi, che si è svolto questa mattina nel Salone Borromini della Biblioteca Vallicelliana, inaugura ufficialmente il road show celebrativo dell’Anno degasperiano 2024 in cui si susseguiranno eventi e incontri per ricordare i 70 anni dalla scomparsa del fondatore della Democrazia cristiana

Sono intervenuti, oltre al presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Matteo Zuppi, Angelino Alfano, presidente della Fondazione De Gasperi, Pier Ferdinando Casini, presidente del gruppo italiano all’Unione Interparlamentare, e gli storici e professori universitari Agostino Giovagnoli e Daniela Preda. Paolo Alli, segretario generale della Fondazione De Gasperi ha introdotto i lavori e il giornalista Antonio Polito ha moderato l’incontro. Tra i presenti al dibattito, Gianni Letta, Bruno Tabacci, l’ambasciatore della Spagna in Italia Miguel Angel Fernandez Palacios Martinez e gli ambasciatori Franco Talò, Luigi Mattiolo ed Efisio Luigi Marras. 

«Il suo obiettivo – ha detto il senatore Pier Ferdinando Casini, presidente del gruppo italiano all’Unione Interparlamentare – era di costruire un ponte fra le generazioni, tra cui il fascismo aveva scavato un abisso. La militanza religiosa è stato uno strumento di costruzione, ma la testimonianza della sua fede non ha mai subito tentennamenti, né vanto e ostentazione».

«Il dibattito di oggi è attuale – ha proseguito Casini -, serve un equilibrio non facile tra la fede di ciascuno e il laicismo. Viviamo un tempo di scelte difficili, ma come cristiani dobbiamo richiamarci ai valori della pace e al rifiuto delle guerre».

Per il presidente della Fondazione De Gasperi, Angelino Alfano «la dimensione politica e di fede erano in De Gasperi inscindibili. Forse avremmo potuto intitolare il convegno ‘cristiano politico, più che politico cristiano’. Usava frequentemente categorie del pensiero cristiano risignificandoli in modo nuovo. Ad esempio, rivolgendosi ai partigiani nel 1950, invitò tutti al perdono, declinando la fratellanza come ingrediente essenziale per la ricostruzione civile e materiale del Paese».

Gli storici Agostino Giovagnoli e Daniela Preda si sono soffermati rispettivamente sulle radici dell’antifascismo e sul patriottismo di De Gasperi.

«Per De Gasperi – ha spiegato Giovagnoli – l’arresto del 1927 era parte di un disegno imperscrutabile di Dio. Con la condanna ingiusta i suoi nemici cambiarono la sua vita, rimettendolo nel vortice del mondo».

«Alcide De Gasperi si richiama spesso alla patria – ha aggiunto Preda – ma sempre in un’ottica più ampia. Prima cattolici, e poi italiani. La sua fede è la chiave per comprendere come, aderendo all’Universalismo cattolico, prenda le distanze sin da inizio 900 dal nazionalismo».


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