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12 Dicembre 2019

L’Europa, dono o progetto? Parla Ferraresi

archenet.org

Oggi sempre di più l’Europa sta diventando campo di dibattito e malcontento comune, bisogna sforzarci a far nostre le parole di Alcide De Gasperi pronunciate per il Discorso alla Conferenza Parlamentare Europea nel ’54: l’Europa «è una vita, un modo di concepire l’uomo a partire dalla sua dignità trascendente e inalienabile e non solo come un insieme di diritti da difendere o di pretese da rivendicare» perché «all’origine dell’idea d’Europa vi è la figura e la responsabilità della persona umana». Le radici europee sono una questione a volte dimenticata e proprio per questo la Fondazione De Gasperi per la V edizione della Scuola di Formazione Politica in collaborazione del Wilfried Martens Centre for European Studies tenutasi a Roma ha intervistato Mattia Ferraresi, giornalista Il Foglio, per avere un quadro più dettagliato su una tematica così spinosa.

Da cosa dovrebbe ripartire l’Europa per ricercare le proprie radici e la propria identità?

È fondamentale rifarsi una domanda forse oziosa e per alcuni troppo filosofica. Che cos’è l’Europa? Bisogna vedere qual è la sua natura più profonda e in che modo c’è stata consegnata, ma non è affatto semplice rispondere a questa domanda. Una distinzione che si può fare è quella di pensare l’Europa come dono, qualcosa che abbiamo ricevuto dalle nostre generazioni attraverso la trasmissione di alcuni ideali di cui i nostri padri erano animati, ma forse questi non ce li ricordiamo più, o meglio, non siamo in grado di riconoscerli proprio per il fatto di aver dimenticato che l’Europa è un dono, un’eredità non meritata. L’errore è di considerare tutto questo come un progetto, un qualcosa fatto dalle nostre mani e che richiede, perciò, il necessario contributo di tutti mantenendo noi stessi al centro. Ritengo che una buona idea per riscoprire l’identità europea sia proprio questa e cioè avere il coraggio e la voglia di concepire l’Europa come un dono.

Se partiamo da questo assunto ci troviamo di fronte ad una realtà storica e fattuale molto diversificata. Dobbiamo problematizzare l’esistenza di tante Europe differenti, in questo senso?

Da sempre esiste un dibattito su tutte le idee politiche umane. L’Unione Europea è stato un tentativo animato da un forte dibattito in cui alcune visioni dell’Europa si sono scontrate e hanno dialogato; in parte si sono fuse ma dall’altra si sono divise. Certamente, l’idea di Europa che era all’origine e nel cuore di alcuni padri fondatori europei dove spiccano De Gasperi insieme a Schumann ed Adenauer – la triade che non si può non citare – avevano una certa idea di Europa e io trovo che questa porti ad una Europa disattesa ed in alcuni casi addirittura tradita e per questo è bene averlo presente nel dibattito sia nel modo libero e sia in quello laico. Sono concetti che si possano mettere al centro come in tutte le famiglie; è fondamentale che si torni a dibattere su questa dialettica ormai dimenticata.

Luca Di Cesare, Rapporti Territoriali Fondazione De Gasperi

 


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