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24 Marzo 2017

LE PRESIDENZIALI FRANCESI SOTTO IL SEGNO DELL’ANTIPOLITICA

Dopo le elezioni politiche olandesi della scorsa settimana, i riflettori dell’opinione pubblica europea si stanno spostando in Francia per il rush finale della campagna elettorale per le elezioni presidenziali. Se in Olanda il movimento populista di Geert Wilders ha subito una battuta d’arresto per via dell’affermazione del partito liberale del premier uscente Mark Rutte, che porterà quest’ultimo – secondo una prassi già consolidata- a formare una coalizione di governo in chiave centrista, in Francia invece lo scenario politico appare molto più frastagliato e complesso.

Lo spettro delle presidenziali francesi per tutte le istituzioni europee si chiama Front National, il partito antisistema più longevo e l’organizzazione politica di riferimento della destra radicale francese ed europea da oltre quarant’anni. Temuto, demonizzato, il Front National (Fn) potrebbe portare alla vittoria alle prossime presidenziali Marine Le Pen, che ha sostituito dal 2011 il padre Jean-Marie Le Pen come nuovo Presidente del Fn. Marine Le Pen, in questi 6 anni di leadership, è riuscita a portare a compimento il processo radicale di trasformazione dell’immagine del partito, meglio nota in Francia con il nome di dédiabolisation. Il partito presta molta più attenzione a preservare un’immagine rispettabile – evitando dunque di inciampare in proclami apertamente razzisti o negazionisti a differenza della precedente leadership. Dall’altro, cerca di presentarsi come un’alternativa credibile all’establishment politico francese. Tutto questo è stato possibile grazie al costante di impegno di ‘’personalizzazione’’ del partito da parte di Marine Le Pen. L’ostracismo politico nei confronti del Fn è stato superato dal crescente consenso, che La Le Pen ha saputo conquistare negli ultimi anni. I suoi appelli ultranazionalisti e sovranisti fanno leva sulle classi operaie, su piccoli artigiani, commercianti e studenti, ormai stanchi dell’incapacità dell’attuale classe dirigente francese.

Le presidenziali francesi sotto il segno dell’antipolitica 2
Macron

Le possibilità concrete di successo per il Fn aumentano in maniera esponenziale, se si considera la crisi d’identità politica del Partito Socialista, ormai lacerato da feroci lotte interne tra le varie correnti e anime del partito. Ma a fare il proprio ingresso in questa campagna elettorale è stata un’ondata generale di sfiducia verso la classe politica del paese. Questo movimento diffuso di antipolitica non ha risparmiato nessuno tra i principali candidati per la corsa all’Eliseo. Dal candidato repubblicano François Fillon, finito in un polverone giudiziario per un’inchiesta per appropriazione indebita e abuso d’ufficio nei confronti di sua moglie Penelope, passando per Catherine Griset, collaboratrice strettissima di Marine Le Pen, accusata invece di essere stata stipendiata con i soldi dei contribuenti europei quando invece lavorava per il partito a Nanterre, in Francia. Anche Emmanuel Macron, il fondatore del nuovo movimento politico centrista ‘’En Marche! ‘’, è finito nel mirino della procura di Parigi  per presunto favoritismo a vantaggio di alcune aziende francesi , durante una cena di gala a Las Vegas cui Macron ha partecipato ai tempi in cui era ministro dell’Economia nel secondo governo Valls.

Macron potrebbe uscire indebolito da questa disavventura giudiziaria, anche se fino ad oggi rimane il concorrente più accreditato per battere Marine Le Pen al secondo turno, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutto l’establishment di Bruxelles. Tuttavia la corsa all’Eliseo rimane ancora piuttosto incerta; senza ombra di dubbio – al momento – il grande sconfitto di questa campagna elettorale sotto il segno del giustizialismo è François Fillon, che sembra ormai tagliato fuori per il ballottaggio. Quest’ondata di antipolitica, mai così forte in tutta la storia della V Repubblica francese, potrebbe sconvolgere il destino non soltanto della Francia, ma soprattutto quello dell’Europa intera. Fino ad oggi il miglior risultato del Front National alle elezioni presidenziali è stato raggiunto da Jean Marie Le Pen nel 2002, quando quest’ultimo giunse a sfidare il Presidente uscente Chirac al secondo turo, perdendo tuttavia in maniera nettissima contro il candidato repubblicano. A distanza di 15 anni potrebbe avverarsi un terremoto politico senza precedenti: per la prima volta Marine Le Pen potrebbe portare il Front National alla vittoria delle presidenziali.

Gian Marco Sperelli


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